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Web - Assemblea dei Richiedenti Asilo

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0jL'Assemblea dei Richiedenti Asilo sono ragazzi arrivati dalla Libia a causa della guerra. "Siamo dovuti scappare abbandonando tutto quello che avevamo. Eravamo arrivati in Libia dopo aver lasciato i nostri paesi d'origine per motivi diversi e là abbiamo trovato lavoro. I nostri Paesi d'origine sono molti: Bangladesh, Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Congo, Costa d'Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Libia, Mali, Marocco, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Siria, Somalia, Sudan. In Libia avevamo potuto costruirci una vita con delle certezze. Nessuno aveva mai pensato di venire in Italia o in Europa. Solo la guerra ci ha costretto ad imbarcarci, ad attraversare il Mediterraneo, rischiando la vita per scappare dalle bombe. Ora siamo ospiti qui in Trentino, dove ci avete accolti bene e ve ne ringraziamo, ma abbiamo bisogno di documenti per ricostruire la nostra vita e immaginare il nostro futuro. La legge italiana prevede la concessione del permesso di soggiorno per scopi umanitari a chi scappa da una guerra, ma per noi non è stato così. L'unica cosa che abbiamo potuto tentare è stata la richiesta di asilo, ma il percorso è lungo, costoso e dall'esito incerto. Per molti di noi infatti la risposta è stata negativa e ci troviamo al punto di partenza. Non possiamo tornare in Libia dove vivevamo da anni. Lì rischiamo la vita, perché, dopo che è scoppiata la guerra, la situazione per noi stranieri è diventata pericolosa. Tanti credevano che noi fossimo mercenari di Gheddafi. Non possiamo tornare nei nostri paesi d'origine per problemi politici e sociali. Non possiamo rimanere in Italia perché, senza permesso di soggiorno, saremo clandestini e trattati come criminali: questa non è vita. Siamo bloccati, in attesa di una risposta che non si sa quando arriverà. Senza documenti come si vive? Cosa si può fare? Il permesso umanitario ci darebbe il tempo e la possibilità di cercare un lavoro. Chiediamo aiuto e solidarietà a tutta la popolazione del Trentino, al Presidente della Provincia, al Vescovo e alla Chiesa, alle associazioni, affinché ci venga data la possibilità di costruire la nostra vita, ci venga rilasciato un permesso che ci permetta di trovare un lavoro e vivere con dignità. Potremmo così contribuire a realizzare insieme la società del futuro. Siamo uomini capaci ed intelligenti con tanta voglia di vivere liberi, lontani dalla guerra e lavorare in un mondo giusto!". Informazioni: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
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